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Immagine del redattorealessandranicorelli

Trippa con Patate e Fagiolane

Aggiornamento: 11 mar 2021

Un grande classico della tradizione povera che oltre a essere un gustoso piatto unico è anche bilanciato e molto digeribile


La trippa è un #piattopovero, ma ricco di storia e con una tradizione che si perde nei secoli. Lo testimoniano alcune delle #tripperiestoriche ancora presenti a Genova, dove si è soliti acquistarla per poi prepararla #accomodata con le fagiolane.

Anche se può sembrare un piatto invernale, io la trippa la mangio ogni volta che ne ho voglia, indipendentemente dalla stagione. Esistono del resto tanti modi di consumarla tutto l'anno, ad esempio in insalata oppure condita con sale e olio o addirittura preparata come un sashimi accompagnata da salsa di soia e rafano (giuro che l'ho assaggiata e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa).

Tanti dicono di non amarla per via del fatto che è composta da parti di carne meno "nobili". La trippa appartiene infatti al cosiddetto #quintoquarto. Io devo ammettere che l'adoro, soprattutto fatta come l'ho sempre mangiata in famiglia, preparata dalla nonna che servendola a tavola diceva fiera: "ho messo i fagioli grandi, quelli bianchi di Spagna".


TRippa in unico con patate e fagiolane servita con pane e vino rosso.
Trippa in umido
Con patate e fagiolane è l'abbinamento che preferisco. E per finire: una spolverata di Grana Padano!

GLI INGREDIENTI DELLA RICETTA

per 2 persone occorrono:


  • 500 grammi di Trippa già tagliata

  • 3 Patate

  • 200 - 250 grammi di Fagioli bianchi Spagna

  • 1 Carota

  • 1 gambo di Sedano

  • 1 Scalogno

  • Pomodoro concentrato

  • Sale q.b.

  • Pepe q.b.

  • Olio Extra Vergine di Oliva q.b.

  • 1 rametto di Rosmarino

  • 1/2 bicchiere di Vino bianco




A Genova e in Liguria in generale l'abbinamento con le #fagiolane è così tipico che alcune #tripperie vendono anche le fagiolane lessate. Scegliete la #trippa dal vostro macellaio di fiducia! Un consiglio: fatevela tagliare!

LA PREPARAZIONE


In un colapasta mettete la trippa e lavatela bene sotto l'acqua corrente, avendo cura di girarla di tanto in tanto in modo da sciacquarla per bene. Nel frattempo lavate e mondate lo scalogno, la carota e il gambo di sedano, quindi procedete a realizzarne un trito. Trasferite il tutto in una pentola insieme a un rametto di rosmarino, aggiungete l'olio e fate soffriggere fino a dorare lo scalogno.

A questo punto unite la trippa e lasciatela insaporire a fuoco vivace. Sfumate con vino bianco, poi una volta evaporato abbassate la fiamma.

Lavate sotto l'acqua i fagioli fino a che avranno perso la schiuma, quindi uniteli alla trippa insieme alle patate sbucciate e tagliate a tocchetti. Salate e coprite con acqua, poi aggiungete il concentrato di pomodoro e mescolate fino a farlo sciogliere completamente, quindi procedete #lacotturadellatrippa per un'ora e mezza circa a fuoco basso con il coperchio.


LA COTTURA
Leggenda vuole che una volta cotte le patate sia cotta anche la trippa. Io invece vi dico che per mia esperienza la trippa più cuoce e più è buona. Il sughetto che risulterà da una cottura lenta e prolungata, mi darà ragione e... mmmmmhhhh sentirete!


Come avrete visto, ho abbinato la mia trippa al "Rosso Del Doge" de Il Podere del Vescovo, un vino dalla buona acidità che per certi versi ricorda la freschezza della Barbera, con cui amo spesso accompagnare questo piatto.

L'abbinamento con il #RossodelDoge risulta gradevole. Di medio corpo e di buona beva, grazie alla sua freschezza ben si armonizza alla consistenza della trippa senza sovrastarne il sapore delicato del piatto.

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